VOLTAIRE, Il facchino guercio, 1774

GIORNO - Considerava tutti i giorni come tante vite separate, in modo che la preoccupazione dell’avvenire non lo turbava mai nel godimento del presente. [VOLTAIRE, Il facchino guercio, 1774]



VOLTAIRE, Il mondo come va, 1749

VOTI - Si recò In un collegio di maghi dove l'abate gli confessò di aver centomila scudi di rendita per aver fatto voto di povertà, e che in virtù di un voto d'umiltà esercitava un potere assai vasto. [VOLTAIRE, Il mondo come va, 1749]

AMICO - Sappiate che mio marito è il migliore amico che abbia al mondo, sacrificherei qualsiasi cosa per lui, escluso il mio amante, ed egli farebbe tutto per me, tranne che lasciare la sua amante. VOLTAIRE, Il mondo come va, 1749]





VOLTAIRE, Storia di un buon bramino, 1761

RAGIONE - Non avrei voluto esser felice a costo di essere imbecille. […] Non trovai nessuno che accettasse di diventare imbecille per essere contento. Conclusi quindi che, se la felicità ci sta a cuore, ancor di più ci preme la ragione. [VOLTAIRE, Storia di un buon bramino, 1761]

TALPE E LINCI - “Ho notato mi diceva, che un numero straordinario di ebrei aspetta ancora il Messia e si farebbe impalare piuttosto di ammettere che è già venuto. Ho visto mille turchi persuasi che Maometto abbia messo la metà della luna in una manica. Da un capo all'altro del mondo, il popolino crede fermamente le cose più assurde. Tuttavia se un filosofo avesse da spartire uno scudo col più imbecille di quei disgraziati nei quali la ragione umana e tanto terribilmente oscurata, e se ci fosse un soldo da guadagnare, certo l'imbecille supererebbe il filosofo. Come mai talpe così cieche sui più grandi interessi, interessi, sono linci sui più piccoli? Perché lo stesso ebreo che il venerdì vi scanna, il sabato non ruberebbe nemmeno un quattrino?” [VOLTAIRE, Pot-pourri, 1765]





VOLTAIRE, L’ingenuo, 1767

SECREZIONI - Ogni secrezione fa bene al corpo, e tutto ciò che conforta il corpo conforta l'anima. [VOLTAIRE, L’ingenuo, 1767]

MENTE - La lettura allarga la mente, e un amico illuminato la consola. [VOLTAIRE, L’ingenuo, 1767]





VOLTAIRE, La principessa di Babilonia, 1768

ROMA - Vide inoltre quadri di duecent'anni e statue di più di venti secoli che gli parvero capolavori. Fate ancora opere simili? - No, eccellenza, gli rispose uno degli ardenti, ma disprezziamo il resto della terra perché noi conserviamo queste rarità. Siamo come rigattieri che traggono gloria dai vecchi abiti rimasti in magazzino. [VOLTAIRE, La principessa di Babilonia, 1768]





VOLTAIRE, L’uomo dai quaranta scudi, 1768

FITNESS - Gli uomini dovrebbero mangiare di meno e fare più moto. [VOLTAIRE, L’uomo dai quaranta scudi, 1768]





VOLTAIRE, Lettere di Amabed, 1769

ITALIANO - Son venuti alcuni dottori d’Europa. A uno di essi insegno la lingua indiana ed egli in compenso mi fa imparare un gergo corrente in Europa, chiamato italiano. È una lingua divertente, quasi tutte le parole finiscono in ‘a’, in ‘e’, in ‘i’, in ‘o’; l’imparo con facilità e fra poco avrò il piacere di leggere libri europei. [VOLTAIRE, Lettere di Amabed, 1769]





VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764

POVERI - L’abate spirituale era un povero a capo di parecchi altri poveri: ma i poveri padri spirituali hanno in seguito avuto duecento, quattrocentomila franchi di rendita, ed oggi ci sono in Germania poveri padri spirituali che dispongono di un reggimento di guardie. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

SCRITTURE - La giovane Sara aveva novant’anni secondo le sacre Scritture quando Dio le promise che Abramo, che ne aveva allora centosessanta, le avrebbe fatto un bambino entro l’anno. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

AMICI - I malvagi hanno solo complici, i voluttuosi compagni di bagordi, gli interessati hanno dei soci, i politici radunano dei faziosi, il basso ceto degli oziosi ha degli intrighi, i principi dei cortigiani; solo gli uomini virtuosi hanno amici. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

AMOR PROPRIO - Uno straccione nei dintorni di Madrid chiedeva dignitosamente l’elemosina; un passante gli disse: “Non vi vergognate di fare questo mestiere infame quando potreste lavorare?”. Signore rispose il mendicante, vi chiedo del denaro, non dei consigli. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

COSTANTINO - L’imperatore Costantino era uno scellerato, lo ammetto, un parricida che aveva soffocato sua moglie in un bagno, sgozzato il figlio, assassinato il suocero, il cognato e il nipote. [...] Ecco come ragionava: il battesimo purifica tutto; posso quindi uccidere mia moglie, mio figlio e tutti i miei parenti; dopo di che mi farò battezzare, e andrò in cielo; cosa che di fatto non mancò di fare. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

SETTA MISTICA DANESE - È davvero esistita una setta devota che andava avvelenando o uccidendo tutti i bambini appena battezzati. Questi devoti ragionavano perfettamente. Dicevano: A questi piccoli innocenti noi facciamo il massimo bene possibile; impediamo loro di essere malvagi e sventurati in questa vita, e diamo loro la vita eterna. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

BELLEZZA - Domandate a un rospo che cos’è la bellezza, il vero bello, il ‘to kalon’. Vi risponderà che è la sua femmina con due grossi occhi tondi che sporgono dalla testolina, un muso largo e piatto, un ventre giallo, un dorso bruno. Interrogate un negro della Guinea; il bello per lui è una pelle nera, grassa, occhi infossati, un naso schiacciato. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

CONTESTO - Un uomo nato violento, facile ad infuriarsi, si presenta davanti a Francesco I, re di Francia, per protestare contro un sopruso; il volto del re, il contegno rispettoso dei cortigiani, il luogo stesso in cui si trova, fanno una profonda impressione su quest'uomo; macchinalmente abbassa gli occhi, addolcisce la sua rude voce, presenta umilmente la sua richiesta; lo si crederebbe tanto mite quanto (almeno in quel momento) lo sono i cortigiani fra i quali si trova, sconcertato; […] Quell'uomo lo segue a Pavia, vien fatto prigioniero con lui, e con lui condotto in prigione a Madrid; la maestà di Francesco I non fa più su di lui la stessa impressione; egli si familiarizza con l'oggetto del suo rispetto. Un giorno, cavando gli stivali al re, e tirandoli male, fa arrabbiare Francesco I, inasprito dalla sua sventura; il nostro uomo manda al diavolo il re e butta gli stivali dalla finestra. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

BENE - Vivi come in punto di morte vorresti aver vissuto; tratta il tuo prossimo come vuoi che egli tratti te. [CONFUCIO (551-479 a.C.)]

MOGLI - “Voi pensate da vero re; ma ci sono il re e l’uomo, la vita pubblica e la vita privata. Presto vi sposerete; quante mogli contate di avere?” “Credo che una dozzina mi basterà; un numero maggiore potrebbe sottrarmi del tempo destinato agli affari pubblici. Non mi piacciono quei re che hanno trecento mogli, e settecento concubine, e migliaia di eunuchi per servirle”. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

ANTICHITÀ - Ci si confessava nei misteri di Iside, di Orfeo e di Cerere, davanti allo ierofante e agli iniziati; dal momento che quei misteri erano espiazioni, bisognava pur confessare qualche delitto da espiare. I cristiani adottarono la confessione nei primi secoli della Chiesa, così come fecero più o meno propri i riti dell’antichità. Come i templi, gli altari, l’incenso, i ceri, le processioni, l’acqua lustrale, gli atti sacerdotali e parecchie formule dei misteri: il ‘Sursum corda’, l’ ‘Ite missa est’, e tanti altri. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

BATTAGLIA - Il centurione o il tribuno militare, che considerava la guerra solo come un mestiere nel quale era possibile accumulare una piccola fortuna, andava in battaglia tranquillamente, come un conciatetti sale su un tetto. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

GUERRA - Una mezza libbra di piombo tirata da seicento passi mi fracassa il corpo, ed io muoio a vent’anni in tormenti inesprimibili, in mezzo a cinque o seimila moribondi, quando i miei occhi, che si aprono per l’ultima volta, vedono la città in cui sono nato distrutta dal ferro e dal fuoco, e gli ultimi suoni che odono le mie orecchie sono le grida delle donne e dei bambini che spirano sotto le rovine. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

STATUE - I romani e i greci s’inginocchiavano davanti alle statue, offrivano loro corone, incenso, fiori, le portavano in trionfo nelle pubbliche piazze. Noi abbiamo santificato queste usanze. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

MONARCHIA - Un pollaio è visibilmente lo Stato monarchico più perfetto. Non c'è re paragonabile a un gallo. Se cammina fieramente in mezzo al suo popolo, non è per vanità. Se il nemico si avvicina, non dà ordine ai suoi sudditi di andare a farsi ammazzare per lui in virtù della sua sicura scienza e piena potenza; ci va lui stesso, mette in riga le sue galline dietro di sé, e combatte fino alla morte. Se esce vincitore, è lui a cantare il 'Te Deum'. Nella vita civile, non c'è persona più galante, onesta, disinteressata. Ha tutte le virtù. Ha nel suo becco regale un seme di frumento, un vermicello? Lo dà alla prima suddita che si presenta. Insomma, Salomone nel suo serraglio non poteva stare al fianco di un gallo da cortile. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

LEGGI - In nessun paese c'è un buon codice. La ragione è evidente: le leggi sono state fatte a misura secondo i tempi, i luoghi, i bisogni, ecc. Quando i bisogni sono cambiati, le leggi rimaste sono diventate ridicole. Così la legge che proibiva di mangiare e di bere il vino era ragionevolissima in Arabia, dove il maiale e il vino sono perniciosi: a Costantinopoli è assurda. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

LEGGI - Le leggi del gioco sono le sole che siano ovunque giuste, chiare, inviolabili e rispettate. Perché l'indiano che ha dettato le regole del gioco degli scacchi e obbedito in tutta la terra, e i decretali dei papi, per esempio, sono oggetto di orrore di disprezzo? Perché l'inventore degli scacchi combinò tutto con precisione per la soddisfazione dei giocatori, mentre i papi con loro decretali, non mirano ad altro che al proprio vantaggio. L'indiano volle al tempo stesso esercitare la mente degli uomini e procurar loro piacere; i papi hanno voluto abbrutirne lo spirito. Così la base del gioco degli scacchi è rimasta la stessa da cinquemila anni, ed è comune a tutti gli abitanti della terra; le decretali invece sono riconosciute solo a Spoleto, a Orvieto, a Loreto, dove l'ultimo dei giureconsulti le detesta e le disprezza in segreto. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

NOVITÀ - Quando si inventarono le forbici, che non risalgono certo alla più remota antichità, che cosa non si disse contro i primi che si spuntarono le unghie, e tagliarono una parte dei capelli che cadevano loro sul naso? Furono certo trattati da cicisbei e da dissipatori, che compravano a caro prezzo uno strumento di vanità per guastare l'opera del creatore. Che enorme peccato accorciarsi la cornea che Dio ci fa crescere all'estremità delle dita! Era un oltraggio alla Divinità. Fu molto peggio quando si inventarono le camicie e le calze. Si sa con quanto furore i vecchi consiglieri, che non ne avevano mai portate, apostrofavano i giovani magistrati che si lasciarono andare a quel lusso funesto. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

GOVERNATORI - Finora non ho conosciuto nessuno che non abbia governato qualche Stato. Non parlo dei Signori ministri, che in effetti governano, chi due o tre anni, chi sei mesi, chi sei settimane; parlo di tutti gli altri uomini che, a cena o nel loro studio, espongono il loro sistema di governo, riformando gli eserciti, la Chiesa, il foro e la finanza. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

TESTAMENTI - Nell’Europa cristiana c’è stato un tempo in cui non era permesso ai novelli sposi di godere dei diritti del matrimonio prima di aver comprato quel diritto dal vescovo o dal parroco. Chiunque non avesse destinato nel suo testamento una parte dei suoi beni alla Chiesa era scomunicato e privato della sepoltura. Questo si chiamava morire ‘non confessi’, vale a dire non confessando la religione cristiana. E quando un cristiano moriva ‘intestato’, la Chiesa liberava il morto da quella scomunica facendo testamento per lui, stipulando e facendosi pagare i pii lasciti che il defunto avrebbe dovuto fare. Per questo papa Gregorio IX e San Luigi ordinarono, dopo il concilio di Narbona tenuto nel 1235, che ogni testamento cui non fosse stato chiamato un prete sarebbe stato nullo; e il papa dispose che il testatore e il notaio sarebbero stati scomunicati. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]

TOLLERANZA - Se avete in casa due religioni, si taglieranno la gola a vicenda; se ne avete trenta, vivranno in pace. Guardate il gran turco, governa ghebri, baniani, cristiani greci, nestoriani, romani. Il primo che vuol provocare tumulti viene impalato, e tutti stanno tranquilli. [VOLTAIRE, Dizionario filosofico, 1764]