In comunicando ed in usando con le genti, essere costumato e piacevole e di bella maniera.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Chi di piacere o dispiacere altrui non si dà alcun pensiero è zotico e scostumato e disavvenente.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Non solamente non sono da fare in presenza degli uomini le cose laide o fetide o schife o stomachevoli, ma il nominarle anco si disdice.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
D'altrui né dell'altrui cose non si dee dir male.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Le persone schifano l’amicizia de’ maldicenti, facendo ragione che quello che’essi dicono d’altri a noi, quello dichino di noi ad altri.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
All’uditore sia avviso non di udir raccontare ma di veder con gli occhi fare quelle cose che tu narri.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Tu non dei giammai favellare che non abbi prima formato nell’anima quello che tu dei dire. Ché così saranno i tuoi ragionamenti parto e non isconciatura [aborto].
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Il rompere altrui le parole in bocca è noioso costume, e spiace non altrimenti che quando l’uomo è mosso a correre e altri lo ritiene.
[GIOVANNI DELLA CASA, Galateo, 1558]
Un banchetto che non riveli per tutta la sua durata la cordialità di chi lo dà è un banchetto pagato; per mangiare soltanto si sta meglio a casa propria.
[WILLIAM SHAKESPEARE, Macbeth, 1606]
L'allegrezza e il piacere sono le principali divinità
che devono presiedere alla mensa.
[MELCHIOR GIOJA, Nuovo Galateo, 1832]
Discorrendo, guardate la persona in faccia:
gli occhi bassi vi danno l'aria d'uomo conscio di qualche delitto;
inoltre vi privano del vantaggio di scorgere, nel contegno di chi vi ascolta, l'impressione che fanno le nostre parole sull'animo di lui.
[MELCHIOR GIOJA, Nuovo Galateo, 1832]
Il principale oggetto delle conversazioni si è il piacere.
[MELCHIOR GIOJA, Nuovo Galateo, 1832]