ANNO XII - NUMERO 135 – MARZO 2010
EUTANASIA – Il giorno in cui non potrò andare in bagno da solo chiederò per me l’eutanasia. [INDRO MONTANELLI (1909 –2001)]
FEDE - Non ho trovato la fede ma non smetto di cercarla; la mia fede è cercare la fede. [CARLO VERDONE (2010) sul “Corriere della Sera”)]
INTENZIONI – Gli uomini di buone intenzioni sono nient'altro che ipocriti. [BENEDETTO CROCE]
ITALIANI – E’ difficile capire un popolo dove al Nord chiamano uccello quello che al Sud chiamano pesce. [FERDINANDO PETRUCCELLI DELLA GATTINA (1862), “I moribondi di Palazzo Carignano”]
MARIA ANTONIETTA – Regina si dimostrò davanti alla ghigliottina, al punto di chiedere scusa al carnefice per avergli pestato un piede: “Non l’ho fatto apposta, signore”. [da: ANTONIA FRASER (2002), “Maria Antonietta, la solitudine di una regina”]
LATINO - Nisi caste saltem caute (Se non castamente almeno cautamente)
MARCIO – Qualcosa è marcio nello stato di Danimarca. [WILLIAM SHAKESPEARE (1602), “Amleto”]
SHERLOCK HOLMES – Sono riuscito a ottenere cinque impronte chiarissime: una sulla strada, nel punto dove aveva scavalcato il muretto; due nel parco e due, molto indistinte, sulle assi verniciate accanto alla finestra dalla quale era entrato. Evidentemente aveva attraversato il prato di corsa perché il segno lasciato dalle punte era molto più profondo di quello lasciato dai tacchi. [ARTHUR CONAN DOYLE (1894), “Il caso dell'uomo deforme”]
HEMINGWAY – Fu lui si dice a suggerire una variante extrastrong del cocktail, che prese il nome dello scrittore: nel mixing riempito di ghiaccio si versa il [Martini] Dry, poi lo si getta via. Quindi si versa il gin, che il tal modo prende del vermouth soltanto il profumo. Ci fu un periodo, in America, che i barman erano provvisti di uno spruzzatore tipo quelli da barbiere. Con esso aromatizzavano il mixing lasciando al gin il compito di unico ingrediente. [LUCIANO DEL SETTE - MARCO SABELLICO (1994), "Cocktail", Ed. Gambero Rosso]
PORCELLANA – Non c’è ombra di dubbio; la teiera deve essere esclusivamente di porcellana. [AUTORI VARI (1989), “Sapevate che il tè da secoli raffinata cerimonia presso quasi tutti i popoli orientali è, dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo?”, Ed. Mondadori]
- GALATEO [dal titolo dell'omonimo trattato (1558) di Giovanni della Casa, calco sul nome latineggiante del dedicatario Galeazzo (Galateus) Florimonte] Complesso delle regole relativo alla buona creanza, alla buona educazione
- BON TON [locuzione francese, propriamente ‘buon tono’] Un tempo, comportamento ricercato, elegante, garbato | (per estensione) Buone maniere; comportamento educato o conforme a quello predominante in un certo ambiente
- ETICHETTA [dallo spagnolo ‘etiqueta’ (protocollo di corte)] Cerimoniale degli usi e costumi da osservare nelle corti regali | (per estensione) Il complesso delle norme consuetudinarie di comportamento in società e in particolari cerimonie
- NETIQUETTE [dall’inglese ‘net‘ (rete informatica) ed (et)iquette (galateo)] Complesso delle norme di comportamento per gli utenti, specialmente nello scambio di messaggi tramite posta elettronica.
MACCHINETTA - La scienza non è la fede. Non cerca (né trova) la verità assoluta. Gli scienziati sostanzialmente creano modelli per spiegare fenomeni. I modelli sono come delle “macchinette”. Ci metti dentro un fenomeno. Giri la manovella. Ti danno una spiegazione. O anche una previsione. La “macchinetta” va bene fin quando non appare un fenomeno che essa non riesce più a spiegare. A quel punto che cosa fa lo scienziato? Costruisce una nuova “macchinetta”. Cioè elabora un nuovo modello. Attenzione. Ciò non vuol necessariamente dire che quello precedente era errato. I modelli sono in un certo senso, “verità provvisorie” o “parziali”. Da sottoporre a continua verifica. (…) La caratteristica fondamentale dello scienziato è dubitare sempre. Ragionare introno ai risultati appena raggiunti. Criticarli. Il fatto che la scienza non sia un insieme di verità assolute è dunque un punto di importanza capitale. Dubitate di chi professa le sue verità con la sicurezza di un profeta, Irridendo chi cerca strade alternative. Chi cerca di costruire nuove “macchinette”. [GUIDO TROMBETTI (2009) sul “Corriere del Mezzogiorno”]
ONDATE – Schematizzando, il reggicalze si diffonde nella lingerie occidentale in tre grandi ondate: la prima è quella di inizio secolo, la seconda, dopo i fasti della giarrettiera, è quella degli anni Trenta, e viene inaugurata da Marlene Dietrich nell’ ‘Angelo azzurro', la terza, dopo gli anni in cui furoreggia il collant, è rappresentata per l’appunto dagli anni Ottanta e non sembra essersi conclusa. [GIOVANNI BOTTIROLI (1995), “Il reggicalze”, Ed. Gribaudo]
ARZILLA - Dottore sono tre giorni che la gatta non mangia, ma nonostante ciò è ancora bella 'argilla'.
BANCO - Ad un certo punto sono entrato in un 'branco' di nebbia.
CAMPARI - Io prendo un 'compare' con gin. [ANONIMI]
DISSENSO - Capisco la tua “dissenteria”. [raccolto da DANIELA D'ARRIGO (2009)]
METEORISMO – Ho il “meteorite” nello stomaco. [raccolto da ANIELLO PISCOPO (2009)]
VIAREGGIO – E' andato al carnevale di “_Reggio”. [raccolto da VITO COPPA (2010)]
BOTTEGAI - Orefice, gioielliere (che nel napoletano ànno il corrispondente in ‘arefice’), salumiere (che nel napoletano à il corrispondente in ‘casadduoglio’), o merciaio (che à nel napoletano i corrispondenti in ‘zarellaro/zagrellaro/zagarellaro’). [RAFFAELE BRACALE (2008), comunicazione personale]
CLOWN – L’arrivo di un buon clown esercita, sulla salute di una città, un’influenza benefica superiore a quella di venti asini carichi di medicinali. [THOMAS SYDENHAM (XVII secolo)]
LOST IN HYPERSPACE – L'apprendimento attraverso i dispositivi informatici permette e richiede un alto grado di autocontrollo. Se questo manca, si cade facilmente in uno stato di disorientamento e pressione eccessiva, la cosiddetta sindrome 'lost in hyperspace': raccolta sconsiderata di dati e fuga nei dettagli, perdendo di vista il quadro globale dell'apprendimento. [CHRISTIAN STAMOV ROSSNAGEL (2009) su “Psicologia contemporanea”]