ANNO VI - NUMERO 69 – SETTEMBRE 2004
LIBERTA’ – Il piacere che si sente conquistando una bella è sempre inferiore a quello che si prova liberandosene. [GIOVANNI DELLA CASA cit. da Saverio Orlando nella prefazione a GIOVANNI DELLA CASA (1588), “Galateo”, Ed. Garzanti]
SENSO DELLA VITA – Il senso della vita è cercare il senso della vita. [VITO COPPA (2004)]
CIRCOLAZIONE – Una tazza di tè nero migliora la circolazione del sangue a livello del cuore. Ricercatori giapponesi hanno osservato che due ore dopo aver bevuto il tè, il flusso sanguigno nelle arterie coronarie migliora notevolmente. Il merito sarebbe dei flavonoidi, composti antiossidanti di cui la bevanda è ricca, che hanno un’azione benefica sull’endotelio, il rivestimento dei vasi sanguigni, essenziale per il loro buon funzionamento. [dal “Corriere della Salute” (2004)]
- LOGO – Nelle grammatiche è, infine, prevalsa la distinzione tra parole che indicano cose e parole che indicano persone. Le parole che indicano cose (per esempio, dialogo, catalogo, prologo) hanno il plurale in “-ghi”: dialoghi, cataloghi, prologhi. Le parole che indicano persone hanno il plurale in “-gi” teologo-teologi, ornitologo-ornitologi, psicologo-psicologi. [GIULIO NASCIMBENI (2004) su “Sette”]
FEEDBACK – La deduzione da ipotesi provvisoriamente accettate, conduce – attraverso il cimento dell’esperienza – alla loro critica e al loro rinnovamento. [FEDERIGO ENRIQUES (1922), "Per la storia della logica"]
GALATEO
CUCCHIAIO – Il cucchiaio non si adopera per le minestre asciutte (ad esempio è sbagliato usarlo per il risotto, o il pasticcio di patate, o gli gnocchi alla romana o la pasta corta). Lo si tiene tra il pollice e l’indice; le altre tre dita stanno unite e un po’ ripiegate verso il palmo. Lo si riempie a metà, non se ne succhia o aspira il contenuto, non lo si lecca. Si introduce in bocca poco più della punta del cucchiaio. [FRICHI ARBORIO MELLA (1968), “Il nuovo Galateo”, Ed. Sansoni]
BUSTINO – Il bustino, o bustier, è il discendente dell’antico corsetto. Non più rigido e scomodo, stringe il busto con stecche morbide grazie alla sapiente alternanza di tessuti rigidi ed elastici. In genere si interrompe sopra il punto vita, lasciando liberi i fianchi. Assottigliando il busto e mettendo in risalto il seno grazie all’utilizzo dei ferretti, oggi viene usato anzitutto come strumento di seduzione. [GIORGIO CONVERSI - SUSANNA ZUCCHI PIRAS (1997), “Intimo”, Ed. Idealibri]
APRISCATOLE – Dov’è il “tirabersaglio”?
CAMPIONATI – Sono finiti i campionari?
CASA CANTONIERA – C’è la casa “dei cantinieri”.
FOTOGRAFIA – Fagli una “fotostampa”!
GARZA – Tu compri in farmacia la “calza”.
MANSIONE – Hai la stessa “manutenzione”.
PERSONALE – Non hanno il “personaggio” per pulire.
RISCIO’ – Affittiamo il “Roscher”.
SCONTRINO – Dove hai messo il “controllino”?
TERME - Vado ad Agnano a fare le “tempere". [raccolti da VITO COPPA]
FILTRO – Avete un “fritto” per la cucina? [raccolto da RAFFAELE VISONE]
STATISTICA - E’ stata fatta un’ “estetista”: ci sono più vecchi che bambini. [raccolto da DARIO BARLETTA]
TIMBRI – Si mettono qui i “timballi” sulla ricetta? [raccolto da PATRIZIA RICCIO]
GIUSEPPE DELL’AQUILA (1887-1982) – A lui è soprattutto legato un aneddoto grottesco e macabro che forse gli ha regalato più fama delle canzoni scritte. E’ il dicembre del 1904 e Dell’Aquila stramazza a terra colpito allo stomaco dopo un violento litigio. Condotto all’ospedale viene dichiarato morto e sistemato nella sala mortuaria. Rimandate le esequie, nella notte successiva il poeta si risveglia dalla catalessi e si ritrova nella non piacevole situazione di essere circondato da alcuni cadaveri nell’obitorio del nosocomio. Preso dal terrore scappa ferendosi la testa contro una porta. Raggiunta la propria abitazione provoca un enorme spavento ai parenti che lo piangevano morto e che tengono a lungo sbarrata la porta di casa. [BRUNO ABBISOGNO (1991), “La canzone napoletana”]
FELICI
Il segreto per esser felici
so per prova, e l’insegno agli amici,
sia sereno, sia nubilo il cielo,
ogni tempo, sia caldo, sia gelo,
scherzo e bevo, e derido gl’insani
che si dàn del futuro pensier.
[FELICE ROMANI, “Lucrezia Borgia”, musica di Gaetano Donizetti]
FOLLIA - Nel giardino di una casa di campagna, visibile dal marciapiede esterno, un grosso signore con tanto di barba striscia accoccolato per il prato tracciando degli otto, mentre continua a guardarsi indietro e a fare ininterrottamente ‘qua qua qua …’. E’ la descrizione che l’etologo Konrand Lorenz ci dà del proprio comportamento durante uno dei suoi memorabili esperimenti con gli anatroccoli (nella fattispecie, si era sostituito alla loro madre). “Ero molto compiaciuto”, scrive, “dei piccoli che ubbidienti e precisi seguivano trotterellando il mio ‘qua qua’, quando a un certo momento alzai gli occhi e vidi una fila di volti allibiti affacciata sopra la siepe del giardino: una intera comitiva di turisti mi guardava stupefatta”. L’erba alta nascondeva gli anatroccoli e quello che vedevano i turisti era qualcosa del tutto inspiegabile, un comportamento veramente folle. [KONRAD LORENZ , da “L’anello di re Salomone”]