ANNO III - NUMERO 27 - MARZO 2001

 

CITAZIONI 

8 MARZO - L'8 marzo 1911, a New York, in una fabbrica di camicie (l'azienda tessile Triangle Shirtwaist Co.) dentro a un palazzo di dieci piani, bruciarono 146 operai, quasi tutte donne tra i 15 e i 21 anni, quasi tutte immigrate italiane o dell'Europa dell'Est. I capi, per paura che le ragazze facessero troppe pause o si portassero via del materiale, avevano, come sempre, sbarrato le porte del laboratorio: si salvarono solo loro. Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell'8 marzo come giornata di lotta internazionale: oggi è diventata una festa esclusivamente consumistica.

AMBIGUITÀ:
DI PORTATA - "Parlarti come un bambino." (Chi è il bambino?)
DI PUNTEGGIATURA - "Quel tennista ha commesso un doppio fallo ancora sei hai coraggio."
FONOLOGICA - "Sono solo semicerchi" (Sono solo se mi cerchi.)
SINTATTICA – "Le visite dei parenti" (Chi visita chi?)

ATTIVITÀ - Gli uomini hanno bisogno di qualche attività esterna, perchè sono inattivi di dentro. [ARTHUR SCHOPENHUER]

CAPITALE - Ogni ragazza siede sulla sua fortuna e non lo sa. [NELL KIMBALL (1970), "Memorie di una maitresse americana"]

DIVENIRE - Quello che sono oggi è indice di quello che ho imparato, non di quello che è il mio potenziale. [VIRGINIA SATIR]

ELEZIONI - Non conta la gente che vota, ma chi conta i voti. [STALIN]

IN UMBRA PUGNABIMUS - E’ un detto memorabile di Leonida, il comandante che guidò gli spartani alle Termopili, il quale, a uno che lo avvertiva che quando i persiani avrebbero attaccato le loro frecce avrebbero oscurato il sole, rispose che gli faceva piacere, perchè avrebbe permesso loro di combattere nell’ombra.

LETTURA - Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. l’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. [MARCEL PROUST]

LIBRI - Un libro indegno di essere letto una seconda volta è indegno pure di essere letto una prima. [CARLO DOSSI]

PAROLE - La diffidenza verso le parole e' molto meno dannosa che l'eccessiva fiducia verso di esse. [VACLAV HAVEL]

POLITICA - Quando penso che i grandi capi bolscevichi pretendevano di creare una classe operaia libera e nessuno di loro aveva mai messo piede in una fabbrica, la politica mi appare una sinistra beffa. [SIMONE WEIL]

PROGRESSO - Noi non crediamo più nel progresso. Non è forse un progresso? [JORGE LUIS BORGES]

PROVERBIO - Chi dà retta al cervello degli altri butti via il suo.

TECNOLOGIA - La tecnologia è un po’ come il pesce. Più tempo rimane sugli scaffali dei negozi, meno diventa allettante per il cliente. [ANDREW HELLER]

UOMINI - Ah Dio, che cosa strana è un uomo! I più non sono che cani: trotterellano, si annusano e si accoppiano. [DAVID H. LAWRENCE]

 

ETIMOLOGIA

ROBOT - Quando lo scrittore ceco Karel Capek nella sua opera teatrale "Rur" creava gli automi battezzandoli "robot", essi avevano lo scopo di sostituire gli operai in fabbrica. La parola derivava da "robota", che voleva dire "lavoro obbligatorio", ma che anticamente significava "schiavitù".

 

FILOSOFIA DELLA SCIENZA

RAGIONAMENTO - Per non arrivare a conclusioni dogmatiche, dobbiamo considerare ogni punto raggiunto per ultimo come se fosse il penultimo. [GEORG SIMMEL]

 

MALAPROPISMI

ADDOMINALI - In palestra ho sviluppato i muscoli "lardominali".

FUCA - Per andare in bagno prendo le fave di "fuga". [raccolti da ENZO TAMMARO]

DEPRAVATI - I giovani d’oggi sono tutti "dei provati".
DISPOSIZIONE - Vorrei cambiare la "disponibilità" dei mobili. [raccolti da NUNZIA E ROSARIA LEMMA]

 

NAPOLETANISTICA

NAPOLI – Questa è una città duale e contrapposta: da una parte la medio - alta borghesia proiettata in una dimensione culturale europea, dall’altra le aree popolari profondamente radicate in tradizioni, feste, riti e religiosità che affondano nel tempo sino al paganesimo greco-romano. [ATTILIO WANDERLINGH (2001) sul "Corriere del Mezzogiorno"]

 

PSICOLOGIA

FINE – Il fine della psicologia è darci un’idea completamente diversa delle cose che conosciamo meglio. [PAUL VALERY, "Tel Quel"]