ANNO I -  NUMERO 6 - GIUGNO 1999

CITAZIONI

90 ANNI DI INDRO MONTANELLI - Gli è stato domandato, nell'occasione: - Cosa farà da grande? Ha risposto: - LA MUMMIA!

AMERICANI - Perché il film "La pazzia di King George" fu intitolato così e non, come in progetto "La pazzia di King George III"? Perché gli Americani si sarebbero chiesti dov'erano finiti i primi due film della serie. [dal "Corriere della Sera" (1999)]

CERVELLO - Il cervello e' un organo favoloso: comincia a lavorare dal momento in cui ti svegli alla mattina e non smette fino a quando entri in ufficio. [ROBERT FROST]

INTERNET - Stando a Nicholas Negroponte, se il tasso di richiesta di nuovi allacciamenti a Internet si mantenesse costante, nel 2003 il numero totale degli utenti di Internet sarebbe superiore alla popolazione della Terra.

MAGO WIRZ
- Primo Messaggero: "Sire, Sire. il popolo ha sete!?"
- Secondo Messaggero: "Sire, Sire: i mostri del fossato hanno fame!"
- Sire: "Intravedo una soluzione."

MARYLIN MONROE - Da tutti ritenuta il simbolo della femminilità'. Per esempio, ne e' stata scelta la voce (anche quella ritenuta la più sexy del mondo), digitalizzata e corretta con accento inglese, per annunciare il nome delle fermate, e avvertimenti del tipo "Non appoggiarsi alle porte", nella metropolitana di Londra.

MESSA A MALTA - Recentemente sono stato a Malta e sono andato in chiesa a sentir messa, naturalmente in maltese. La lingua maltese è influenzata dall'arabo al punto che Dio lo chiamano Allah. Così mie è toccato di sentire un sacerdote cattolico in mezzo a una folla di cattolici, alzare le braccia al cielo e invocare Allah! [VITTORIO MESSORI (1999) sul "Corriere della Sera"]

SIGARETTA - La sigaretta è quella cosa che da una parte c'è il fumo e dall'altra un cretino. [OSCAR WILDE]

ULTIME PAROLE, PRIMA DI MORIRE, DI:
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"Acta est fabula." Lo spettacolo è finito. [AUGUSTO, imperatore romano]

- Critone, dobbiamo un gallo a Esculapio: dateglielo e non ve ne dimenticate. [SOCRATE (469 a.C. - 399 a. C.) cit. da Platone in "Fedone"]

- Ho voluto, figlio mio, che vi trovaste presente a questa cerimonia, perché vediate come va a finire ogni cosa. [FILIPPO II DI SPAGNA al figlio, il futuro Filippo III]

- Hai provato anche oggi? Beato te. [PEPPINO DE FILIPPO al figlio Luigi]

- Ognuno deve morire, è vero, ma io ho sempre pensato che sarebbe stata fatta un'eccezione nel mio caso. E ora, che succede? [WILLIAM SAROYAN cit. su "Time"]

- O se ne va quella carta da parati o me ne vado io! [OSCAR WILDE cit. su "Time"]

- Peto, non fa male. (Così avrebbe detto ARRIA al marito Cecina Peto, che aveva ricevuto l'ordine dall'Imperatore Claudio di uccidersi, e non trovava la forza di farlo; essa si sarebbe pugnalata e gli avrebbe poi passato l'arma dicendogli appunto che non faceva male.) [PLINIO IL GIOVANE (61 - 113), "Epistole"]

- Tutto ciò che possiedo per un attimo in più. [ELISABETTA I  D'INGHILTERRA] 

 

FILOSOFIA DELLA SCIENZA

FISICA - La maggior parte di voi conoscerà un certo modello della struttura dell'atomo che afferma che esiste un nucleo formato da protoni e neutroni, con gli elettroni che gli girano intorno come minuscoli pianeti. Negli anni venti, Niels Bohr prese il premio Nobel per questa descrizione. Nel corso della cinquantina d'anni che sono seguiti, quel modello è stato la base di un immenso numero di scoperte e di invenzioni, come la plastica delle sedie su cui siete seduti. Qualche tempo fa, però, fisici sono giunti alla conclusione che la descrizione dell'atomo fatta da Bohr è sbagliata. Quando sono venuto a saperlo, mi sono chiesto se non gli avrebbero ripreso il premio Nobel, ma poi ho saputo che Bohr era morto, e prima di morire si era speso tutto. La cosa veramente sconcertante è che tutte le scoperte fatte usando un modello 'sbagliato' sono sempre qui. Le sedie di plastica non sono scomparse al momento in cui i fisici hanno cambiato idea. La fisica viene solitamente presentata come una scienza molto oggettiva, ma vedo che la fisica cambia, mentre il mondo resta lo stesso; di conseguenza nella fisica deve esserci qualcosa di soggettivo. [RICHARD BANDLER (1985), "Usare il cervello per cambiare". Ed. Astrolabio]