ANNO I - NUMERO 4 - APRILE 1999
NUMERO SPECIALE:
GLI OSCAR DEL CINEMA
FELLINI E KUBRICK - Fellini e Kubrick non hanno mai preso l'Oscar per la miglior regia. Fellini ne ha preso quattro per miglior film straniero e uno alla carriera. Kubrick ne prese uno per gli effetti speciali con "2001 Odissea nello spazio". Come Hitler, che ebbe la nomination al Premio Nobel per la pace perché' non aveva (ancora), all'epoca, invaso la Polonia.
"LA VITA E' BELLA" - "La vita è bella" (3 Oscar) è un film dal sapore molto agrodolce, con la figura della comicità sullo sfondo di un campo di sterminio nazista. Mai nessun film aveva proposto tanto contrasto tragicomico. Io ho una critica, la psicologia del bambino: non esiste proprio! Io dico che un bambino nelle condizioni del film (in un campo di sterminio, con il padre che deve spesso lasciarlo in camerata per andare ai lavori forzati): 1. Piange; 2. Dice che vuole tornare dalla mamma; 3. Proprio nessuna spiegazione o sofisma o illusione può calmarlo! Questo perché' prevale una priorità di sopravvivenza nei criteri soggettivi della scala dei valori.
"SALVATE IL SOLDATO RYAN" - "Salvate il soldato Ryan" di Spielberg (cinque Oscar) è sullo sbarco in Normandia degli angloamericani durante la seconda guerra mondiale. Una volta i film di guerra erano in bianco e nero e monofonici. Si vedevano indistinti soldati anonimi sullo sfondo che si muovevano come automi, impassibili. Adesso i film di guerra sono a colori nitidissimi e con effetti audio che per volume e separazione stereo, fanno rabbrividire. Non solo, in alcune sale cinematografiche, essendo il pavimento inclinato rispetto allo schermo, si è obbligati ad appoggiare la testa sulla poltrona ad alto schienale, costringendo all'immersione nella scena. Gli effetti speciali di Spielberg sono i migliori e i più realistici: cosa non si vede in questo film? Pallottole da tutte le parti, morti uno dopo l'altro, soprattutto nell'angosciante e cruentissima prima mezz'ora del film. Sono uscito dal cinema molto caricato e appesantito. Ho letto lo stesso su tutti i volti degli altri spettatori. Se intento del film era far venire un'avversione alla guerra, l'obiettivo è stato raggiunto. A Belgrado, nell'attesa degli annunciati bombardamenti degli alleati, molti serbi sono andati a vederlo. A parte gli effetti speciali, tutto quanto detto, vale anche per il film "La sottile linea rossa" (che non ha preso neanche un Oscar).
"SHAKESPEARE IN LOVE" - Shakespeare è il mio scrittore preferito e come me, secondo molti è il più grande scrittore di tutti i tempi e di tutte le letterature. Il film mi ha stupito: si tratta, essenzialmente, di attori che provano in un teatro, una trama che dovrebbe annoiare a morte chiunque. E invece il film è accattivante, sarà forse per il montaggio, ci si immedesima nelle scene facilmente, il dialogo scorre fluido. Non si può non partecipare alla storia d'amore che si innesca e alle difficoltà e contrasti che si succedono e non si può non ammirare gli attori in costume e Shakespeare, immaginato proprio lui, mentre scrive e fa provare il "Romeo e Giulietta", coinvolto in una bellissima storia d'amore che non può durare, per differenze di classe sociale. Come "Amadeus" di Forman invoglia alla musica classica, così questo film divulga e invoglia a Shakespeare e al teatro classico. E come Amadeus prese nove Oscar, cosi' questo ne ha preso sette, per miglior film, migliore attrice protagonista, migliore attrice non protagonista, migliore soggetto originale, migliori costumi, migliore scenografia, migliore musica per commedia. All'epoca di Shakespeare, le donne non potevano recitare in teatro: le parti femminili erano interpretate da attori travestiti da donne. Nel film, la protagonista che ama profondamente il teatro, per poter recitare, si traveste da uomo, con parrucca, baffi finti e comprimendo il seno con fasce. Alla consegna dell'Oscar, la presentatrice ha detto che è il primo caso in cui una donna per fare cinema deve diminuire e non aumentare il seno. Un film da vedere. Per tutti.
"THE TRUMAN SHOW" - Neanche un Oscar ha vinto "The Truman show". E' il film, per soggetto, più intrigante che io abbia mai visto. Un uomo trentenne, sposato che lavora come assicuratore, scopre, mettendo insieme tutta una serie d'indizi che gli capita di vedere, che tutte le persone intorno a lui, anche la moglie e gli amici, sono attori che interagiscono con lui, sotto la direzione con radiotrasmittenti di un regista, che dispone di migliaia di telecamere di controllo. Da prima della sua nascita era stato scelto e fatto crescere in una città, appositamente costruita per lui, con soluzioni plausibili e calcolatissime per non farlo uscire da quel sistema.. Tutto il resto del mondo seguiva, con successo planetario, in televisione, la sua vita quotidiana, ventiquattr'ore al giorno, in casa, sul lavoro e in città, vedendolo crescere, andare a scuola, le amicizie, gli amori, la giornata lavorativa, il matrimonio, il tempo libero, tutto come avviene"naturalmente" in altri posti del mondo. Roba da "solipsismo" di Berkeley! Uno dei film più interessanti, memorabili e inducenti alla riflessione che abbia mai visto!