Capafresca
ANNO XIX - NUMERO 227 - NOVEMBRE 2017
CITAZIONI
ALBA - ll giorno già comincia a spuntare; è fuggita la notte che col suo oscuro manto aveva velato la terra. [WILLIAM SHAKESPEARE, “Enrico VI” (Parte prima) (1588-1592)]
PECCATO - Vittorio Gui a 90 anni diceva: peccato che devo morire quando cominciavo a capire qualcosa. [RICCARDO MUTI (2017) sul “Corriere della Sera”]
RELIGIONI - Entrate nella Borsa di Londra [...] Lì l’ebreo, il maomettano e il cristiano si trattano reciprocamente come se fossero della stessa religione, e chiamano infedeli solo quelli che fanno bancarotta. [VOLTAIRE (1734), “Lettere filosofiche”]
SHERLOCK HOLMES - “Vedo che è stato in Afghanistan” “Come diamine fa a saperlo?” gli chiesi sbalordito. [...] “Il filo del ragionamento è stato questo: ecco un signore che ha il tipo del medico ma l’aria di un militare. Quindi, un medico militare. E’ appena arrivato dai Tropici poiché è abbronzato, e quello non è il colore naturale della sua pelle; infatti i polsi sono chiari. Ha attraversato un periodo di stenti e di malattia, come rivela chiaramente il viso teso e stanco. Ha una ferita al braccio sinistro. Lo tiene in modo rigido e innaturale. In quale zona dei Tropici un medico militare inglese può aver passato tante traversie e riportato una ferita al braccio? Ovviamente in Afghanistan.” [ARTHUR CONAN DOYLE (1887), “Uno studio in rosso”]
COCKTAIL E TÈ
SHERRY - Lo sherry, per esempio, viene scambiato frequentemente con il Cherry. Il primo è un noto vino prodotto in Spagna a Jerez de la Frontera, il secondo è un liquore di ciliegie. [GINO MARCIALIS (1979), "Cocktails", (Ed. Mondadori - Ed. Orsa Maggiore)]
TÈ - Le minuscole foglioline che ci procurano il gradevole infuso non sono che le foglie di una pianta sempreverde che cresce nei climi tropicali e subtropicali fino a un’altitudine di duemila metri e che allo stato selvatico può raggiungere i dieci-dodici metri d’altezza, nelle piantagioni, però viene mantenuta a un’altezza che non superi il metro e mezzo per facilitare la raccolta. [AA.VV. (1989), "Sapevate che il tè da secoli raffinata cerimonia presso quasi tutti i popoli orientali è dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo?", Ed. Mondadori]
ETIMOLOGIA
LINNEO - Da Linneo fu battezzata la 'camelia' in onore del padre gesuita Giorgio Giuseppe Kamel (1661-1706), detto alla latina 'Camellus'. Il Kamel, viaggiando nelle Filippine, rimase ammirato di questa pianta originaria del Giappone, e ne mandò alcuni esemplari in Europa. […] Sempre da Linneo al botanico francese Pierre Magnol (1638-1715) fu dedicata la 'magnolia', albero quanti altri mai decorativo di parchi e di giardini. [ALDO GABRIELLI (1977), “Nella foresta del vocabolario”, Ed. Mondadori]
FILOSOFIA DELLA SCIENZA
CREDENZA - La credenza non è mai razionale: razionale è il ‘sospendere’ la credenza. [KARL POPPER (1970), Prefazione all’edizione italiana alla “Logica della scoperta scientifica”, Ed. Einaudi]
GALATEO
COLTELLO - Il coltello non si deve mai portare alla bocca. FRICHI ARBORIO MELLA (1968), “Il nuovo Galateo, Ed. Sansoni)]
LINGERIE
CALZE - Se non ci fossero le calze, le gambe delle donne sarebbero soltanto mezzi di locomozione. [JEAN COCTEAU (1889-1963)]
MALAPROPISMI
CICORIA - Ho cucinato la “cicogna”. [Raccolto da GLORIA COPPA (2016)]
NAPOLETANISTICA
GENOVESE - Ma a me piace ricordare quella volta in cui gli chiesi di illustrarmi il suo pensiero a proposito della ricetta della “genovese”, vero rompicapo gastro-etimologico in quanto tale piatto è sconosciuto a Genova, né si ricorda un cuoco Genovese di generalità̀ o di natali che potesse aver dato nome alla ricetta. [Renato De Falco (1928-2016)] riuscì̀ a sorprendermi illustrando la sua teoria dell’equivoco. Secondo cui “genovese” non indicherebbe appartenenza al capoluogo ligure, bensì̀ alla nazione Svizzera: 'genevois', cioè̀ non di Genova bensì̀ di Ginevra, 'Genéve', da cui salsa ginevrina, 'genevoise', storpiata dai napoletani in 'genovese' [malapropismo]. Solo lì, a Ginevra e dintorni, all’epoca, c’era l’abitudine di mangiare carne stufata con cipolle, uso sconosciuto a Genova e dintorni. [ANTONIO FIORE (2016) sul “Corriere del Mezzogiorno”]
Carissimo Vito, mi spiace, ma son costretto a dissentire sia da ciò che disse il mio amico Renato de Falco, riportato sul "Corriere del Mezzogiorno”, sia da analoga idea sostenuta dalla sig.ra Jeanne Caròla Francesconi; a mio sommesso, ma deciso avviso questo sugo, chiamato “alla genovese”, benché preparazione sconosciuta nella città ligure à però questo nome perché détta salsa fu preparata per la prima volta nella seconda metà del 1500 da certi cuochi genovesi [che (sulla scia dei cuochi francesi che l’avversavano) non amavano il pomodoro con cui si approntava il famoso ragú partenopeo ed anzi lo temevano ritenendolo velenoso! ...] cuochi che aprivano taverna a Napoli alla Loggia di Genova, zona a ridosso del porto, dove la colonia genovese (autorizzata dall’autorità locale che le aveva ceduto in fitto l’intera zona) si autoamministrava. Quando dalla taverna genovese la salsa pervenne nelle cucine familiari questo ragú alla genovese, (privo cioè di pomodoro) divenne d’uso costante ed alternativo nelle case dei napoletani e tra il 1700 ed il 1800 passò il confine campano pervenendo nelle altre regioni del reame napoletano ed ancóra oggi è una preparazione molto apprezzata, che già anticamente era riportata da famosi autori come Vincenzo Corrado, (Oria, 29 marzo 1738 - †Napoli, 4 novembre 1836), cuoco e letterato italiano che ne parlò nella sua opera “Cucina Napoletana” nella prima edizione del 1832; successivamente ne parlò anche don Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, nobile napoletano (Napoli (?) 2 settembre 1787 - †(ivi?) 5 marzo 1859) letterato italiano esperto di cucina, che ne trattò nella sua opera “Cucina teorico pratica” pubblicata nel 1837. Perdonami d'essermi dilungato! [RAFFAELE BRACALE, Comunicazione personale]
OTTIMISMO
INVINCIBILITÀ - Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili. [TARUN TEJP (2006), “L'alchimia del desiderio”]
PSICOLOGIA
NERVOSI - Non esiste un confine netto fra normalità e anormalità nervosa, e siamo tutti un po' nervosi. [SIGMUND FREUD (1901), “Psicopatologia della vita quotidiana”, Ed. Boringhieri]
Vito Coppa