Capafresca
ANNO XXVI - NUMERO 304 - APRILE 2024
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CITAZIONI
ANIMA - La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l'anima nostra. [KAHIL GIBRAN (1883-1931)]
CONFRONTA:
- Per chi ha discernimento, pochi saggi sono più temibili di molti stolti. [PLATONE (428-348 a.C.), Simposio]
- Voi dovete fare più conto della censura dell'intenditore che degli applausi di un teatro esaurito. [WILLIAM SHAKESPEARE, Amleto, 1601]
DANNO - In ogni utilizzo della spesa pubblica, quindi qualcosa che si può vedere, ci sarà sempre un danno che non si piò vedere. [FRÉDÉRIC BASTIAT, Ciò che si vede e ciò che non si vede, 1851]
MANGIARE - Oggi il settanta per cento dell’umanità muore ancora di fame e il trenta per cento fa la dieta. [LUCIANO DE CRESCENZO, Così parlò Bellavista, 1977]
SHERLOCK HOLMES - “Vedo che in questo periodo lei è piuttosto occupato con i suoi pazienti”, disse scrutandomi attentamente. “In effetti, ho avuto una giornata faticosa”, risposi. “Le sembrerò molto stupido”, aggiunsi, “ma davvero non capisco come l'abbia dedotto.” Holmes ridacchiò fra sé e sé. “Conosco le sue abitudini, mio caro Watson”, disse. “Quando il suo giro di visite è breve, va a piedi e quando è lungo prende una carrozza. Come vedo dalle sue scarpe, sono usate ma non sporche, e quindi al momento le sue visite sono tanto numerose da giustificare l'uso della carrozza.” [ARTHUR CONAN DOYLE, Il caso dell’uomo deforme, 1894]
COCKTAIL E TÈ
OTTOCENTO - Il 18 luglio 1806, sul periodico 'The Balance' leggiamo: “Il cocktail è una bibita stimolante composta di liquidi alcoolici di assai diverse qualità, qualche volta con l'aggiunta di zucchero, acqua, bitter; volgarmente detto 'bittered sling', è ritenuto vigoroso ed eccitante". [LUIGI VERONELLI, I cocktails, 1963]
TÈ o THE [Da una forma dialettale cinese ‘ t'e ’] (Sostantivo maschile invariabile) 1 (Botanica) pianta sempreverde della famiglia delle Teacee, con fiori bianchi profumati e foglie ovali che contengono teina; ne esistono molte varietà, largamente coltivate in Oriente (Camellia sinensis) 2 - Le foglie ossidate, fermentate o essiccate e variamente lavorate dell'arbusto omonimo: tè nero, verde, bianco; tè sfuso, in bustine - L'infuso odoroso e leggermente eccitante che con esse si prepara come bevanda:
prendere il tè; tè col latte, col limone; biscotti da tè; servizio da tè in porcellana tè in purezza, tè non aromatizzato casa da tè, locale pubblico giapponese e cinese dove si beve tè 3 Ricevimento a carattere familiare o mondano durante il quale è offerto il tè: invitare a un tè l'ora del tè, nel pomeriggio tè danzante, trattenimento pomeridiano in cui si balla [Lo ZINGARELLI, 2024]
ETIMOLOGIA
SANDWICH - John Montagu, quarto conte di Sandwich (1718-1702), a soli trent’anni era già primo lord dell’Ammiragliato. Non era fatto per attirar le simpatie del suo prossimo, essendo di carattere aspro, polemico e violento. Ma al tappeto verde era grande davvero, e qui l’ammirazione più assoluta del prossimo non gli mancava. Giocatore accanito dall’alba al tramonto e spesso viceversa, lasciava a malincuore il tavolino da gioco per la tavola da pranzo; e perciò un bel giorno ordinò al suo servo di preparargli una vivanda, in verità ingegnosa, che potesse consumarsi senza il bisogno di posate o di tovaglia, e per di più usando una mano sola, lasciando l’altra mano al servizio delle carte da gioco: una vivanda, l’avete capito, costituita di due fettine di pane imburrato con un po’ di pietanza nel mezzo. Come tutte le cose pratiche, la vivanda così preparata ebbe fortuna, anche fuori delle sale da gioco, e, come giusto, s’ebbe in tutto il mondo il nome del suo inventore: ‘sandwich’. [ALDO GABRIELLI, Nella foresta del vocabolario, 1977]
FILOSOFIA DELLA SCIENZA
MATEMATICA - L’universo […] è scritto in lingua matematica. [GALILEO GALILEI, Il Saggiatore, 1623]
GALATEO
APPOGGIO - Solo l’esterno dei polsi si appoggia alla tavola, nessuna altra parte del corpo. [LAURA PRANZETTI LOMBARDINI, Galateo in 5 minuti, 2018]
LINGERIE
CALZE - Se non ci fossero le calze, le gambe delle donne sarebbero solo mezzi di locomozione. [JEAN COCTEAU (1889-1963)]
MALAPROPISMI
POMPÈLMO - Vuoi un “Pompei”?
NAPOLETANISTICA
CHE SANCO ‘E CHIAVARDA 'E FIERRO! - Si tratta di una espressione esclamativa, piuttosto becera, in uso dapprima tra i reclusi delle carceri di san Francesco nella piazza omonima e successivamente tra il popolino della città bassa, espressione esclamativa, coniata per leggera assonanza, marcandola su altra che si evitava di pronunciare nel timore di incorrere in aggiuntivi rigori di legge per offese ai secondini o forze di polizia. L’espressione originaria fu infatti ‘Mannaggia ô sanco ‘e chi v’afferra’ con evidente riferimento ai tutori della legge che operavano gli arresti dei delinquenti o a gli addetti alla sorveglianza nelle carceri, addetti che controllavano i detenuti. L’originaria ‘Mannaggia ô sanco ‘e chi v’afferra’ generò dapprima ‘Mannaggia ô sanco ‘e chiavarda ‘e fierro’ snellita poi in ‘Che sango ‘e chiavarda 'e fierro!’ portandosi dietro tutto il suo significato di malcelato risentimento, di dolorosa stizza, irritazione, astio, livore, rancore avverso la situazione niente affatto piacevole in cui versavano originariamente i detenuti e poi, nel parlato comune, quelle di chiunque si trovasse a gestire situazioni fastidiose, circostanze sfavorevoli. La chiavarda, sostantivo femminile, che di per sé (derivazione dal sostantivo chiave [dal latino ‘clavu(m)’] è: - 1 (mecc.) grosso bullone che serve per ancorare i basamenti delle macchine fisse o per unire parti di macchine o di strutture - 2 tirante a sbarra che serve a contenere una spinta (di un lettuccio, di un arco, un tetto e simili) - 3 (raro) grosso chiodo. Nell’accezione sub 2 la chiavarda era ben nota ai carcerati i cui lettucci ne erano forniti ed il sostantivo suggerì il passaggio da e chi v’afferra a ‘e chiavarda ‘e fierro. [RAFFAELE BRACALE, Comunicazione personale]
OTTIMISMO
SALUTE - Ottimismo e pessimismo influiscono sulla salute pressoché tanto chiaramente quanto i fattori fisici. [MARTIN SELIGMAN, Imparare l'ottimismo, 1990]
PSICOLOGIA
NERVOSI - Non esiste un confine netto fra normalità e anormalità nervosa, e siamo tutti un po' nervosi. [SIGMUND FREUD, Psicopatologia della vita quotidiana, 1901]
Vito Coppa