Ho contemplato la luna in una sera d’estate:
la testa adagiata sulla spalla di mio padre;
la culla, il suo incedere deciso e sicuro.
La luna ,
amica birbona,
giocava a nascondersi tra il profilo dei colli neri in lontananza .
Mia madre
più indietro
scandiva il tempo con voce zelante
al cinguettio incalzante
di mia sorella più grande.
Il dormiveglia ancora più pigro rendevano la pace e l’incanto .
Il sonno allora scacciavo, nemico di un gioco appagante . .
A te,
confido questo mio geloso ricordo ,
perché tu solo puoi
la gioia donare
ad un bimbo
desideroso ancora
con la luna giocare.