Io cerco nella mia casa
un angolo appartato:
il retro di un balcone;
il vestibolo d’una finestra;
la parca tavola d’una dispensa.
Non importa se in piedi
o raccolto su un comodino
o il capo puntato
sui gomiti al davanzale.
La sola cosa importa:
il fascio di luce caldo
posarsi sulla mia pelle
e abbacinare le pagine del libro aperto.
Fuori spaziare
nel cerchio di cimose e di abbaini
l’azzurro terso del cielo;
e nel folto verde del giardino
mirare il riverbero d’un platano,ondeggiare,
come il luccichio del mare
d’una estate ancora da passare.
Sul fondo della via seguire
il frettoloso andare di un tale,
dileguarsi nel suo peregrinare.